BEPPE COSTA ha scritto: (1Luglio 2012 ore.8.38)
Ciao Tonino,
raro come in un abbraccio ti racconti
e scopri in quegli occhi la tua stessa umanità
parole e gesti seguono vie naturali
il resto lo leggi negli occhi dei figli
come sostegno e mai abuso
per la fatica che fai mentre
in molti tentano d'assassinare l'arte
lanci ancore e salvagenti come puoi
ogni giorno pensi di mollare
mentre i minuti scorrono con nuove idee
per abbattere quei muri costruiti attorno
bastano quegli abbracci incatenati a pelle
per sempre
( il mio,nostro,grazie a Tonino Colloca)
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giovedì 27 settembre 2012
martedì 25 settembre 2012
EMAIL di DIEGO CIMARA
EMAIL INVIATAMI DAL GIORNALISTA E SCRITTORE
DIEGO CIMARA.................certamente troppo buono
Vedi caro grande mecenate poeta,idealista,perbene ed onesto,per la serie delle affinità elettive ( io non sono che una miliardesima parte di quello che tu sei nel mondo e nell'organizzazione dei tuoi sogni)QUALCOSA CI UNISCE E QUALCOSA CI DIVIDE dall'uomo mediovale che ci circonda e con i quali (I boia-rdi di stato) lavoro ogni giorno.Quello che dovebbe contraddistinguerci da questa gente che si ruba la nostra buona fede,la nostra ingenuità tanto figlia dell'onestà e del voler vivere in pace,non è tanto la consapevolezza di non poter arrivare alla verità,ma solo alla sua ombra,alla verosimiglianza,poichè in tutte le cose che esponiamo non dovremmo pretendere di definire la verità ma soltanto la nostra opinione.
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,/ E questa siepe,che da tanta parte/Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude".Il Monte Tabor,il colle dell'Infinito,è,per molti italiani,un luogo sacro,sia pure di una sacralità laica,è un condensato di affetto e di memorie,che un pò come la cappella maremmana Davanti San Guido-tema,tanti anni or sono,di un bel reportage televisivo,"un viaggio nella memoria"di Mario Soldati-fa parte indelebile del nostro vissuto esistenziale.Se fosse conveniente,per un'impresa privata o per un'azienda pubblica costruire pale eoliche sul Monte Tabor o abbattere i cipressi che "a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar"per spianare l'area su cui sorgerà un outlet,non sarebbe tanto facile far passare l'atto vandalico,contro la storia e la poesia,per un reato.In mancanza di una legge specifica di tutela,infatti,potrebbe venir ritenuta più che legittima una scelta motivata dal mercato e destinata a far circolare più denaro e a procurare posti li lavoro a popolazioni che non nuotano certo nell'oro:nondimeno sarebbe,altresì,innegabile che quella scelta contribuirebbe a cancellare un pezzo di storia patria e a renderci sempre più simili agli uomini di Magritte piovuti dal cielo.
Per un liberale non metafisico,non ci sono "diritti indisponibili":se il Ristorante del Cambio,in cui sembra quasi vedere,seduto al suo tavolo,il Conte di Cavour,dovesse cedere i locali a una Coop e se i politici che amministrano la città-e che,in democrazia,hanno ottenuto la maggioranza dei voti dagli elettori-fossero d'accordo,pazienza:anche quì,avremmo un altro pezzo di storia portato via da quella "forza operosa"che affatica le cose " di moto in moto/e l'uomo e le sue tombe/e l'estreme sembianze e le reliquie/della terra e del ciel traveste il tempo".
Tra i principi dell'etica liberale se ne ricordano due:"nessun pasto è gratis","non si possono fare opere(che ci sembrano)buone coi soldi degli altri".Ci sono beni,però,che appartengono a tutti e la cui destinazione va decisa democraticamente (per via diretta,attraverso il referundum,o indiretta,attraverso la rappresentanza parlamentare)da tutti.Qualora il Monte Tabor,o la piana maremmana appartenessero al demanio,i marchigiani ed i toscani,che avessero a cuore i simboli cari della nostra letteratura nazionale,avrebbero il diritto di deciderne la preservazione anche rinunciando a entrate non poco preziose in tempi di crisi e recessione.Se quei luoghi fossero in mano privata,gli abitanti delle due regioni interessate,avrebbero,del pari,a mio avviso ( a nostro avviso,anche di altri pochi poeti fatalisti come noi) il diritto di vincolarne l'uso anche a costo di recare un mancato guadagno ai proprietari.D'altra parte,se avessi un terrazzo che affaccia su Piazza Navona la mia propretà non mi darebbe la facoltà di esporvi una gigantesca bottiglia di Coca Cola,in presenza di leggi di tutela del patrimonia rtistico.Non è fuori luogo riportare ancora una volta quanto a suo tempo scriveva Schopenhauer "Il mondo degli uomini è il regno del caos e dell'errore,che senza pietà in esso governano,nel grande e nel piccolo,accanto ai quali menano la frusta anche la stoltezza e la malizia;ne consegue quindi che ogni cosa nigliore si fa strada solo a stento,le cose nobili e sagge riescono a manifestarsi e trovano efficacia e ascolto molto di rado,e perciò appunto l'assurdo e il falso nel regno del pensiero,l'insipido e il nauseante nel regno dell'arte,il male e lo scaltro nel regno delle azioni vengono disturbati solo da breve interruzione e tengono propriamente il primato;al contrario,l'eccellente in ogni specie è sempre solo un'eccezione,un caso fra milioni:esso resta ed è custodito,dopo che ha sopravvissuto all'odio dei tempi,come una meteora di un altro ordine di cose. Come episodio simbolico di questa aberrante situazione Schopenhauer riportava il fatto che per il funerale di Bach non fu possibile trovare denaro sufficiente per fare eseguire un solo canto.Ora non c'è dubbio che esistano al mondo moltissimi appassionati della tradizione musicale che va da Palestrina a Puccini,da Bach a Richard Strauss,ma è altrettanto vero che si fa di tutto per tenere i giovani il più possibile all'oscuro della sua stessa esistenza e che non si trovano i soldi neanche per farle il funerale.Non si spiega altrimenti come l'ingenua giovinetta sopra ricordata non si rendesse conto che,mentre il suo eroe è morto a settantaquattro anni in condizioni assai peggiori della sua simbolica vecchietta,pur non essendosi nutrito nè di tè,nè di pasticcini e tanto meno di chiesa,certamente Eleonora,Amina,Elisabetta,Desdemona e mille altre non erano" senza cervello,senz'anima,nè calore umano,nè spirito",eppure il loro nutrimento non era nè l'alcool nè la droga.,nè risulta che soffrissero di allergia per il fumo delle candele.Ma naturalmente la nostra giovinetta non sa niente di queste eroine,nè le hanno insegnato a collegarle ai nomi di Beethoven,di Bellini,Di Wagner e di Verdi-del resto la grande "Accademia del Suono"sembra occuparsi di tutt'altre cose! Che i giovani italiani non sappiano affatto che la loro lingua è studiata in tutto il mondo,oltre che per la presenza a Roma di sacerdoti cattolici di tutte le nazioni,per il fatto che il teatro lirico classico italiano fa ancora e sempre più furore dappertutto,è veramente scandaloso e assurdo,ma è la conseguenza dell'ignoranza e delle scelte aberranti degli stessi responsabili della culturta,non solo in Italia.Ci si stupisce poi che essi consumino la loro giovinezza nelle discoteche e che credano così di affermare la pienezza della loro umanità,a differenza della vecchietta tutta casa e chiesa che no ha nè cuore,nè cervello,nè spirito? Se consideriamo ciò che è avvenuto nella Chiesa,credo che credenti e non credenti dovrebbero stracciarsi le vesti.Non si tratta quì di opporre l'antico al moderno,ma il vero al falso,il solido all'inconsistente.
ED E'PROPRIO QUELLO CHE TU FAI,CONSAPEVOLMENTE ED ANCHE INCONSCIAMENTE,CON LA TUA TRASMISSIONE ED I TUOI PREMI|
BRAVO TONINO....CIRCONDATI DI GENTE CHE TI SOMIGLIA....
DIEGO CIMARA.................certamente troppo buono
Vedi caro grande mecenate poeta,idealista,perbene ed onesto,per la serie delle affinità elettive ( io non sono che una miliardesima parte di quello che tu sei nel mondo e nell'organizzazione dei tuoi sogni)QUALCOSA CI UNISCE E QUALCOSA CI DIVIDE dall'uomo mediovale che ci circonda e con i quali (I boia-rdi di stato) lavoro ogni giorno.Quello che dovebbe contraddistinguerci da questa gente che si ruba la nostra buona fede,la nostra ingenuità tanto figlia dell'onestà e del voler vivere in pace,non è tanto la consapevolezza di non poter arrivare alla verità,ma solo alla sua ombra,alla verosimiglianza,poichè in tutte le cose che esponiamo non dovremmo pretendere di definire la verità ma soltanto la nostra opinione.
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,/ E questa siepe,che da tanta parte/Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude".Il Monte Tabor,il colle dell'Infinito,è,per molti italiani,un luogo sacro,sia pure di una sacralità laica,è un condensato di affetto e di memorie,che un pò come la cappella maremmana Davanti San Guido-tema,tanti anni or sono,di un bel reportage televisivo,"un viaggio nella memoria"di Mario Soldati-fa parte indelebile del nostro vissuto esistenziale.Se fosse conveniente,per un'impresa privata o per un'azienda pubblica costruire pale eoliche sul Monte Tabor o abbattere i cipressi che "a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar"per spianare l'area su cui sorgerà un outlet,non sarebbe tanto facile far passare l'atto vandalico,contro la storia e la poesia,per un reato.In mancanza di una legge specifica di tutela,infatti,potrebbe venir ritenuta più che legittima una scelta motivata dal mercato e destinata a far circolare più denaro e a procurare posti li lavoro a popolazioni che non nuotano certo nell'oro:nondimeno sarebbe,altresì,innegabile che quella scelta contribuirebbe a cancellare un pezzo di storia patria e a renderci sempre più simili agli uomini di Magritte piovuti dal cielo.
Per un liberale non metafisico,non ci sono "diritti indisponibili":se il Ristorante del Cambio,in cui sembra quasi vedere,seduto al suo tavolo,il Conte di Cavour,dovesse cedere i locali a una Coop e se i politici che amministrano la città-e che,in democrazia,hanno ottenuto la maggioranza dei voti dagli elettori-fossero d'accordo,pazienza:anche quì,avremmo un altro pezzo di storia portato via da quella "forza operosa"che affatica le cose " di moto in moto/e l'uomo e le sue tombe/e l'estreme sembianze e le reliquie/della terra e del ciel traveste il tempo".
Tra i principi dell'etica liberale se ne ricordano due:"nessun pasto è gratis","non si possono fare opere(che ci sembrano)buone coi soldi degli altri".Ci sono beni,però,che appartengono a tutti e la cui destinazione va decisa democraticamente (per via diretta,attraverso il referundum,o indiretta,attraverso la rappresentanza parlamentare)da tutti.Qualora il Monte Tabor,o la piana maremmana appartenessero al demanio,i marchigiani ed i toscani,che avessero a cuore i simboli cari della nostra letteratura nazionale,avrebbero il diritto di deciderne la preservazione anche rinunciando a entrate non poco preziose in tempi di crisi e recessione.Se quei luoghi fossero in mano privata,gli abitanti delle due regioni interessate,avrebbero,del pari,a mio avviso ( a nostro avviso,anche di altri pochi poeti fatalisti come noi) il diritto di vincolarne l'uso anche a costo di recare un mancato guadagno ai proprietari.D'altra parte,se avessi un terrazzo che affaccia su Piazza Navona la mia propretà non mi darebbe la facoltà di esporvi una gigantesca bottiglia di Coca Cola,in presenza di leggi di tutela del patrimonia rtistico.Non è fuori luogo riportare ancora una volta quanto a suo tempo scriveva Schopenhauer "Il mondo degli uomini è il regno del caos e dell'errore,che senza pietà in esso governano,nel grande e nel piccolo,accanto ai quali menano la frusta anche la stoltezza e la malizia;ne consegue quindi che ogni cosa nigliore si fa strada solo a stento,le cose nobili e sagge riescono a manifestarsi e trovano efficacia e ascolto molto di rado,e perciò appunto l'assurdo e il falso nel regno del pensiero,l'insipido e il nauseante nel regno dell'arte,il male e lo scaltro nel regno delle azioni vengono disturbati solo da breve interruzione e tengono propriamente il primato;al contrario,l'eccellente in ogni specie è sempre solo un'eccezione,un caso fra milioni:esso resta ed è custodito,dopo che ha sopravvissuto all'odio dei tempi,come una meteora di un altro ordine di cose. Come episodio simbolico di questa aberrante situazione Schopenhauer riportava il fatto che per il funerale di Bach non fu possibile trovare denaro sufficiente per fare eseguire un solo canto.Ora non c'è dubbio che esistano al mondo moltissimi appassionati della tradizione musicale che va da Palestrina a Puccini,da Bach a Richard Strauss,ma è altrettanto vero che si fa di tutto per tenere i giovani il più possibile all'oscuro della sua stessa esistenza e che non si trovano i soldi neanche per farle il funerale.Non si spiega altrimenti come l'ingenua giovinetta sopra ricordata non si rendesse conto che,mentre il suo eroe è morto a settantaquattro anni in condizioni assai peggiori della sua simbolica vecchietta,pur non essendosi nutrito nè di tè,nè di pasticcini e tanto meno di chiesa,certamente Eleonora,Amina,Elisabetta,Desdemona e mille altre non erano" senza cervello,senz'anima,nè calore umano,nè spirito",eppure il loro nutrimento non era nè l'alcool nè la droga.,nè risulta che soffrissero di allergia per il fumo delle candele.Ma naturalmente la nostra giovinetta non sa niente di queste eroine,nè le hanno insegnato a collegarle ai nomi di Beethoven,di Bellini,Di Wagner e di Verdi-del resto la grande "Accademia del Suono"sembra occuparsi di tutt'altre cose! Che i giovani italiani non sappiano affatto che la loro lingua è studiata in tutto il mondo,oltre che per la presenza a Roma di sacerdoti cattolici di tutte le nazioni,per il fatto che il teatro lirico classico italiano fa ancora e sempre più furore dappertutto,è veramente scandaloso e assurdo,ma è la conseguenza dell'ignoranza e delle scelte aberranti degli stessi responsabili della culturta,non solo in Italia.Ci si stupisce poi che essi consumino la loro giovinezza nelle discoteche e che credano così di affermare la pienezza della loro umanità,a differenza della vecchietta tutta casa e chiesa che no ha nè cuore,nè cervello,nè spirito? Se consideriamo ciò che è avvenuto nella Chiesa,credo che credenti e non credenti dovrebbero stracciarsi le vesti.Non si tratta quì di opporre l'antico al moderno,ma il vero al falso,il solido all'inconsistente.
ED E'PROPRIO QUELLO CHE TU FAI,CONSAPEVOLMENTE ED ANCHE INCONSCIAMENTE,CON LA TUA TRASMISSIONE ED I TUOI PREMI|
BRAVO TONINO....CIRCONDATI DI GENTE CHE TI SOMIGLIA....
giovedì 6 settembre 2012
TRE PENSIERI
FILTRAVANO DA NUVOLE BASSE
Filtravano da nuvole basse
i raggi del primo sole
come l'ansia e la speranza
di ritrovarmi nel tuo ricordo.
Che spettacolo l'albero alto
sulla strada che non riconosco,
che tormento sulle mie labbra,
umettate dal pensiero
di saperti lontana e sola.
-----------------------------------------
UNA CONFUSIONE ENORME
Una confusione enorme
in questo mio cervello
che non conosce riposo!
Contemplo lontananze
distillando in silenzio
aggettivi e sostantivi.
Voglio comporre il romanzo
scrivendo di quell'amore
che unisce cielo e terra,
musica nella sera,
calore nella passione.
Che sia soprattutto
teatro di due ironie.
-------------------------------------------------------------
IL RICORDO DI TE
Il ricordo di te
non ha prezzo,
cammino sulle pietre calde
di questo presente
e mi possiede il pensiero
di amore difficile
ma grande
come gli occhi di una luna.
Ai primi riverberi dell'alba
le chiome degli alberi
si illuminano di luce
come il tuo volto
che già mi vive dentro.
Filtravano da nuvole basse
i raggi del primo sole
come l'ansia e la speranza
di ritrovarmi nel tuo ricordo.
Che spettacolo l'albero alto
sulla strada che non riconosco,
che tormento sulle mie labbra,
umettate dal pensiero
di saperti lontana e sola.
-----------------------------------------
UNA CONFUSIONE ENORME
Una confusione enorme
in questo mio cervello
che non conosce riposo!
Contemplo lontananze
distillando in silenzio
aggettivi e sostantivi.
Voglio comporre il romanzo
scrivendo di quell'amore
che unisce cielo e terra,
musica nella sera,
calore nella passione.
Che sia soprattutto
teatro di due ironie.
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IL RICORDO DI TE
Il ricordo di te
non ha prezzo,
cammino sulle pietre calde
di questo presente
e mi possiede il pensiero
di amore difficile
ma grande
come gli occhi di una luna.
Ai primi riverberi dell'alba
le chiome degli alberi
si illuminano di luce
come il tuo volto
che già mi vive dentro.
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