martedì 10 luglio 2012

A proposito del premio

Sono entrato alle dieci nella sala 11 del complesso Cineland di Ostia Lido, dove per le ore 21, avrei dovuto mettere ordine alla presentazione della 41° edizione del Premio Internazionale Città di Ostia.

Alle dieci del mattino già aleggiava, in quella sala vuota, il pensiero dei tanti personaggi che si sono, via via, alternati in un susseguirsi di poesia, prosa, musica e quant'altro possa avere attinenza con la cultura considerata in senso lato.
Io li sentivo dentro.
Sentivo dentro le varie voci, quelle voci che, nel tempo, man mano hanno raggiunto straordinarie mete, straordinari traguardi ed altri il cui sogno è finito subito dopo la loro esibizione.

Rossella Drudi, Manuela Morabito, Antonello Piscolla
Sono momenti che, per un organizzatore, rappresentano quello che impropriamente gli studiosi di paranormale dicono che si provi nel momento della morte, cioè vedere un tunnel e lontano una luce dove ti aspettano le persone care per prenderti per mano ed accompagnarti nel luogo predestinato. Non vi sembri strano, ma quello che io, ogni anno o meglio, per ogni preparazione di ogni evento importante, provo dentro aspettando che si presenti proprio quel qualcuno ad offrirmi il conforto necessario ad attraversare quelle ore che, nella fattispecie, ti portano dalle dieci del mattino alle ventuno di sera.

Queste ore, sono passate velocemente perché ho avuto la consapevolezza che mi aspettava una serata diversa, ho avuto la consapevolezza che i nomi dei premiati avrebbero creato il pathos giusto, perché gli invitati potessero non pentirsi di trascorrere un caldo sabato di giugno nel chiuso di una sala di Cinelad anziché sul lungomare di Ostia. Erano esattamente le 23:26 quando, con "la libertà" di Giorgio Gaber, si chiudeva questa edizione del premio, e si chiudeva soprattutto con le cinquecento persone circa che non si erano mosse dalla sedia, quasi incollati alla poltrona dal susseguirsi di emozioni create da tutti gli amici che si sono alternati sul palcoscenico. Potrei citarli tutti, uno ad uno, ma ho in mente in questo momento il video, per esempio, di Rossella Drudi nel quale afferma nell'intervista che è quasi normale uccidere una formica, o meglio, al suo intervistatore pone la domanda: è meglio uccidere una formica o un essere umano?

Tonino Colloca, Beppe costa, Antonello Piscolla
E perché, tra tanti video, mi è rimasto impresso questo? Perché da una vita io sostengo che camminando per una strada di campagna, dinanzi ad un corteo di formiche, se una persona le evita, quella persona è un poeta. Questo ricordo, non stigmatizza certamente il pensiero della Drudi, ma ha fatto riaffiorare in me, il pensiero che magari la poesia è cosa diversa da quello che può essere il cinema di cui la Drudi, nella sua veste di sceneggiatrice, è una delle massime espressioni.
Tra gli altri Beppe Costa, ma non il video in particolare o la sua eccellente recita, ma la sua salita sul palco. C'erano da percorrere cinque scalini, io ero lì vicino, l'aspettavo e l'ho visto salire velocemente come se fosse spinto da una forza esterna e poi, sul palco, qualcuno dalla regia ha improvvisamente spento tutte le luci... e Beppe doveva leggere. Ha cercato di perdere tempo dicendo "spero che mandiate quel mio brutto video", ma poi, come uomo che si scansa vedendo un corteo di formiche, ha tirato fuori dalla tasca una piccola pila e si è messo a leggere.
Questo significa essere previdenti? No, significa essere poeti.

Non saprei cosa dire di più e ci sarebbe tanto da dire.
E' andato tutto bene? Oltre ogni previsione, non solo per le cinquecento presenze, ma anche e soprattutto per quello che si leggeva sul volto di tutte le persone.

Chissà, un giorno riusciremo anche a entrare nei cuori?
La tecnologia certamente non ci riuscirà mai, dobbiamo credere e sperare in altro. Ora vi debbo salutare mettendo nel mio archivio (quello che è sempre vivo) tutto di questa straordinaria serata perché, alla mia porta, bussano già gli amici che saranno gli attori della seconda serata di questo premio che si svolgerà sempre qui a Ostia, nel prossimo mese di ottobre.
Sarà una serata dedicata interamente alla poesia: "Italia, Italie, Italia".

Tonino Colloca

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